Due immagini, due lavori molto diversi. A sinistra un mio lavoro recente, a destra un lavoro di un altro operatore, certamente più datato del mio.
Li ho accostati insieme per mostrarvi quanto il tatuaggio visagistico si sia evoluto in questi ultimi anni. E’ evidente la crescita
La qualità dei pigmenti attualmente disponibili sul mercato è aumentata tantissimo, aiutando noi professionisti sia ad ottenere una resa migliore e più stabile nel tempo che nell’applicare in maniera più precisa i fondamenti della colorimetria.
Allo stesso modo anche le tecniche sono diventate sempre più avanzate grazie anche ai frequenti scambi di informazioni e ai corsi di qualità. In passato il tatuatore tendeva a lavorare molto sulla base della sola sua esperienza, procedendo per tentativi e prevendendo il risultato finale con un margine di errore a volte elevato.
Oggi l’approccio a questa professione è più razionale: si studia di più, ci si aggiorna più spesso e ogni aspetto del lavoro viene approfondito maggiormente. Anche la sicurezza è cresciuta enormemente, grazie alle certificazioni dei prodotti e dei colori e ai processi di produzione molto più accurati e consistenti.
Nel miei corsi tanto spazio è dato alla conoscenza dei pigmenti, allo studio del colore, all’uso del dermografo, agli aghi da tatuaggio, alla progettazione, allo studio del viso e a tutte le norme per il rispetto del protocollo igienico.
Una sola cosa non è cambiata: la pelle umana e la sua risposta al tatuaggio. La pelle resta la nostra tela, magnifica e complessa, da interpretare con attenzione, sulla quale esprimere tutta la nostra abilità e il nostro sapere, con entusiasmo e con sempre maggiore consapevolezza.
Niente ci rende più orgogliosi che osservare un nostro lavoro venuto meglio di come lo avevamo immaginato.